Donato Di Santo

Tra Italia e America Latina

home - paraguay - un legame antico
paraguay
FOTO
PRIME MISSIONI POLITICHE IN PARAGUAY

Agli inizi degli anni ’90 il Paraguay era un paese sconosciuto e misterioso. La dittatura sanguinaria di Stroessner (e, prima, quella di Rodriguez de Francia, come magistralmente descritto da Augusto Roa Bastos), l’avevano non solo massacrato al suo interno, ma anche isolato verso l’esterno. Il comunista Ananias Maidana, considerato "il Mandela” sudamericano, persona di straordinaria sensibilità umana, era l’espressione nobile di un partito piccolo, "ortodosso” ideologicamente ma che, a differenza dell’argentino, aveva rappresentato un baluardo di resistenza, fino a sfiorare il martirio, nei confronti della dittatura.
Arrivai ad Asuncion per la prima volta nel 1991, subito dopo il Congresso che a Rimini aveva sciolto il PCI e fondato il PDS, con in tasca un solo numero telefonico, di un esponente del PCP, e con l’intenzione di costruire una rete di relazioni ben più ampia. Non sarà difficile. Sotto la presidenza "di transizione” del generale Rodriguez, consuocero di Stroessner, la società paraguayana si stava aprendo al mondo.
Qua e la, tra le bancarelle, nei negozi, per strada, sento risuonare strane parole, che però non mi giungono del tutto nuove: è il guaranì, che avevo già sentito - in tutt’altro contesto - giusto dieci anni prima a Mosca.
Incontrai gli esponenti del PRF, Partido revolucionario febrerista, rappresentante locale della internazionale socialista, ben disposti al nostro ingresso nella IS. Vengo intervistato da Radio Ñandutì. Incontro Domingo Laino, leader del PLRA (liberali radicali …autentici); svariati difensori dei diritti umani; intellettuali come Tomas Palau e, al Centro de documentacion y estudios, CDE, Line Bareiro, Clyde Soto, Jimena Campos Cervera (persone la cui amicizia mi accompagna tutt’ora), Benjamin Arditi, Milda Rivarola; Victor Baez, Presidente della CUT (tanti anni dopo lo inviterò alla III Conferenza Italia-America latina di Roma).
Ma, politicamente, l’incontro più interessante fu con il neonato movimento Asuncion para todos, lista civica, diremmo noi, per l’elezione del Sindaco della Capitale. Le elezioni municipali si sarebbero tenute di lì a poche settimane e la campagna elettorale era in piena ebollizione. Il candidato, un giovane medico di 34 anni, esponente degli studenti anti-Stroessner: Carlos Filizzola (di antiche origini siciliane), persona molto cordiale e simpatica, immediatamente stringemmo amicizia. Attorno a lui moltissimi giovani, da Lilian Soto (vent’anni dopo, nel governo Lugo, sarà Ministra), a Emilio Camacho, a molti altri. E’ loro amica, e li aiuta attraverso la Fondazione Jean Jaures, la socialista francese Renée Fregosi, che ritroverò altre volte in Paraguay.
Ebbi varie riunioni con Filizzola e gli altri dirigenti del movimento, e cercai di far passare il concetto che, se Carlos venisse eletto, non dovrà considerarsi "solo” Sindaco di Asuncion, bensì il rappresentante del Paraguay democratico, post Stroessner. Per affermare questo non potrà "rinchiudersi” solo nella sua città ad affrontare i problemi amministrativi correnti, ma dovrà cercare di viaggiare, in America latina e in Europa, per raccogliere aiuti, sostegni e rafforzare se stesso e il movimento, in previsione del salto nazionale. Non fu facilissimo: il movimento era molto radicato ed autentico, proprio per questo alquanto localistico e municipalistico. Mi impegnai, per l’indomani dell’eventuale vittoria, a far partire immediatamente un invito istituzionale per venire a Roma, e ad aiutare ad organizzare un viaggio "europeo”.
Il 26 maggio Carlos Filizzola diventa il primo Sindaco della capitale del Paraguay democratico, post dittatura, e immediatamente, da Roma, inizio a lavorare per una sua trasferta politico-istituzionale europea.
Alla fine del 1991, ero nuovamente in Paraguay, insieme a Fassino e Anna Serafini. Andammo a salutare il neo Sindaco Carlos Filizzola, con cui ormai avevo un rapporto molto forte. Il clima, però, era un po’ mesto perché il giorno precedente si erano tenute le elezioni legislative ed i colorados, il partito che fu di Stroessner, avevano raggiunto la maggioranza assoluta con il 56%.
Prendemmo impegni per la visita di Filizzola a Roma. Incontrammo i liberali Laino e Benitez Florentin; Caballero Vargas di Encuentro Nacional; il CDE, e invitammo Line Bareiro all’evento in programma a Genova; vedemmo il PRF per la IS. Ma l’incontro più emozionante fu con Ananias Maidana, il Mandela paraguayano.
Nel ’92 riuscii ad organizzare la visita di Carlos Filizzola a Roma: fu un momento umanamente ed istituzionalmente importante, il primo viaggio all’estero di un esponente ufficiale del Paraguay post-Stroessner. Grazie a quella visita entrai in contatto anche con Norberto Bellini, un ex prete italiano che aveva vissuto a lungo nel paese ed era rimasto legato al Paraguay. Segnalo il suo libro "Emboscada. Le lotte contadine contro la dittatura in Paraguay”, Infinito edizioni.
L’anno seguente conobbi Rosa Maria Ortiz, straordinaria attivista dei diritti umani, ha dedicato la vita alla difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Mi lega a Rosa Maria una profonda amicizia, intersecata da decine di attività, collaborazioni, dialoghi intellettuali ed umani.
A casa sua, anni dopo, potei conoscere Fernando Lugo (non ancora Presidente) e Ticio Escobar, intellettuale che entrerà nel governo Lugo.
Con lei visitai, ai confini del Chaco, una comunità indigena Paì-Tavterà: esperienza indimenticabile. Dopo varie esperienze istituzionali internazionali, realizzate senza mai perdere un solido contatto con la realtà, Rosa Maria Ortiz è entrata a far parte della Comision Interamericana de Derechos Humanos.

Credits Disclaimer Area riservata © DONATO DI SANTO 2012
Attendere Prego